Flavia Mitolo, Isabella Monari, Nicola Rotiroti, Sergio Ceccotti

Hunica #3

A cura di Massimo Scaringella
Hunica #3
Tra segni primordiali, scene conviviali, denuncia ambientale e visioni eteree, il percorso della mostra rinnova lo sguardo sugli spazi e sul tempo
19 Mag-30 Set 2022
Vernissage
Giovedì 19 Mag 2022 18:00-21:30
H.Unica
Viale Liegi, 54 - 00198 Roma
Opere in esposizione
18.92 la mansarde jaune, 2002, Olio su tela, 100x81cm
3.09 la robe orange, 2009, Olio su tela, 100x81cm
9.15 un pomeriggio in casa, 2015, Olio su tela, 100x81cm
Blue beach, 2017, Olio su legno , 120x110cm
Corleone, 2017, Olio su legno , 90x90cm
Germinazione #1, 2021, Marmo Bianco di Carrara, Base Marquina nera , 49x28x25 cm
Ghost Sonata, 2018, Olio e inchiostro su tela, 150x150cm
Ghost Sonata, 2018, Olio e inchiostro su tela, 130x110cm
Luna Park, 2019, Olio e inchiostro su tela, 146x137cm
Senza Titolo #1, 2019, Acrilico su tela, 100x100cm
Senza Titolo #2, 2019, Acrilico su tela, 100x100cm
Senza Titolo #3, 2021, Acrilico su tela, 35x50cm
Artisti
Flavia Mitolo
Flavia Mitolo
Isabella Monari
Isabella Monari
Nicola Rotiroti
Nicola Rotiroti
Sergio Ceccotti
Sergio Ceccotti
Curatori
Massimo Scaringella
Massimo Scaringella

In questa terza occasione il design della “casa base” l’accostamento delle opere nei vari ambienti non è casuale ma rinnova il gioco dello sguardo di chi vive l’ambiente.

Nella “sala riunioni”  i segni ondulati di Flavia Mitolo che fluiscono sulle tele in un intreccio di colori alla ricerca della primordialità del segno e del metalinguaggio. Onde sonore del colore nello spazio.

Nella zona "Notte" le opere di Isabella Munari in cui le scene conviviali e del tempo libero fanno da base a una pittura limpida e solare.  I suoi personaggi sono ripresi in eventi di tempo libero o sportivo in cui la leggerezza dello stato d’animo del momento si riflette sulla leggerezza della visione.

Nella zona "Living" Nicola Rotiroti propone una visione della natura illusoria e labirintica in cui la ricerca di chi la vive si trasforma in una denuncia dei danni che l’uomo sta facendo all’ambiente. Infatti le zone di non colore della tela rappresentano il prima e il dopo di ciò che scompare per mano dell’uomo.

Nella zona “Relax” le irreali  ma consapevoli presenze umane di Sergio Ceccotti  all’interno di ambienti dal sapore “noir” e il tempo sospeso, un rapporto tra l’arte e la vita, una rigenerazione dei cicli umani che formano la nostra storia quotidiana. Visioni eteree le sue dove la luce forte scompone la realtà rendendola illusoria  facendoci scoprire  l’invariabilità del tempo. 

Galleria