Le dodici tele presentate in Pyros, Scritto nel fuoco, creano un percorso che segna il passaggio evolutivo dalla prima età alla maturità artistica di Patrick Eduardo. Error Connection è il dittico di partenza, due tele che mostrano il passato dell’artista, è la prima tappa dell’evoluzione, a ricalcare lo stile distintivo che ha segnato la carriera di Eduardo fino ad oggi. Sul fondo, i tratti opachi sono già segno di passaggio verso il nuovo, le grandi “X” in oro percorrono da angolo ad angolo le tele, a rappresentare un errore di ricezione che collega la vecchia alla nuova realtà.
Si passa dunque a Present Illusion, trittico intermedio, unione del vecchio e il nuovo, tra il classico e il moderno, tra il passato e il presente dell’artista. La diagonale centrale presenta ancora una volta lo stile che fino ad oggi ha caratterizzato le opere di Euardo, oro su fondo nero opaco, a formare cerchi concentrici che occupano l’intero perimetro della tela. Ai lati, però, comincia a farsi largo il colore, parte integrante dello studio iniziato nel 2019, che man mano occupa uno spazio sempre più ampio, integrando simboli alchemici e tratti più delicati e rifiniti. Il contrasto di colori e le illusioni ottiche la fanno da padrone creando un blackout inverso: dal buio emergono con prepotenza il verde, l’azzurro, il fucsia e il viola, e iniziano a fare la propria comparsa anche il bianco e l’ocra, l’era buia dell’artista sta per concludersi.
Le due tele seguenti, The Fire Of The Moon And Sun presentano ancora una volta questa dicotomia, la divisione netta tra la maturità e “l’adolescenza” artistica di Eduardo. Ancora una volta i cerchi concentrici sono parte integrante dello vecchio stile, ma vanno ad affievolirsi nel passaggio verso la nuova era. Il fuoco è l’elemento chiave dell’opera. Come il fuoco il nuovo stile divampa sul vecchio, facendosi largo sull’oscurità del passato, dando nuova vita, come una fenice, a un rinato Eduardo.
Si giunge dunque a Luminescence, la modernità ha ormai prevalso sull’antico, il colore ha prevalso sul nero, il fluo sovrasta la base opaca. Ancora una volta è il fuoco che prevale, rappresentato come energia naturale. Lo smalto fluorescente prevale sull’oro, il marrone e l’argento, evidenziando il massimo contrasto tra la terra e il fuoco in chiave contemporanea.
Ultima tappa del percorso artistico di Eduardo è Chirographum 1853.
“Le famiglie principesche, o ducali, che per lo passato hanno ottenuto, o in avvenire potranno ottenere dalla S. Sede un tale titolo; e che hanno in Roma il principale loro domicilio, senza che per altro sieno comprese nell’albo della Nobiltà Romana, da ora in poi ne frmeranno parte; e dalle medesime principalmente si potrà aver ragione per completare nei casi di mancanza il numero delle sessanta famiglie i Patrizi coscritti voluto dalla detta Costituzione di Benedetto XVI”.
Così recita il Chirografo del 2 maggio 1853 di Pio IX, sancendo il processo di iscrizione delle famiglie nobiliari romane. Ed è a loro che è dedicata l’opera, che come un chirografo smembra la sua figura in cinque tele, che unite in una sola composizione danno il significato ultimo dell’opera. I colori ricalcano quelli dell’elemento portante della mostra: il fuoco. La parte sottostante, come una colata di lava, brucia i simboli calligrafici in un nuovo, rinato Patrick Eduardo, mai esplorato prima d’ora, che unisce rinascimento, pop art e street art nell’opera che così chiude Pyros, Scritto nel fuoco.
Federica Piras