Kou Gallery ospita la presentazione del primo libro di Ida Galati, Il linguaggio segreto della moda (Giunti Editore), un’opera che affronta il potere narrativo degli abiti e il modo in cui lo stile diventa una forma di identità, prima ancora che un gesto estetico.
L’autrice dialogherà con Valeria Oppenheimer, fashion reporter e autrice televisiva, in una conversazione aperta al pubblico che indaga cosa i vestiti dicano di noi, come influenzino il nostro umore e in che modo possano definire — o ridefinire — la percezione che abbiamo di noi stessi e quella che gli altri hanno di noi.
Ad accompagnare l’incontro ci sarà una performance immersiva: all’interno della galleria, manichini viventi interpreteranno alcuni degli stili raccontati nel libro. Un’azione che dà corpo al linguaggio invisibile dell’abito grazie alla direzione creativa della stylist Nicole Rota e alla collaborazione di tre giovani designer della scena contemporanea: Federica Fusco, Veq Atelier e Annalisa Queen.
L’evento diventa così un dialogo tra moda, arte e parola: un’occasione per osservare come gli abiti parlino anche quando restiamo in silenzio, come possano far emergere potere, fragilità, desideri e possibilità, spesso molto prima che noi stessi riusciamo a nominarli.
Il lavoro di Ida Galati nasce proprio da qui. Ex psicoterapeuta, oggi fashion teller e divulgatrice digitale, unisce competenze narrative e sensibilità psicologica per raccontare il modo in cui ciò che indossiamo agisce sul nostro vissuto quotidiano. Nel libro, i vestiti diventano strumenti di ascolto e riscoperta di sé: uno spazio in cui storia, cultura, psicologia e costume si intrecciano per rivelare la parte più intima del nostro rapporto con l’apparenza.
La moda, in questa prospettiva, non è superficie ma linguaggio. È un codice che ciascuno di noi usa — consapevolmente o meno — per muoversi nel mondo. E Il linguaggio segreto della moda diventa una guida per imparare a decifrarlo, a riconoscerne le radici, il valore, le conseguenze emotive e sociali.
Un incontro pensato per chi ama la moda e per chi la osserva con curiosità, per chi vuole comprendere i meccanismi del vestire e per chi è in cerca di nuovi strumenti di lettura di sé e degli altri.
