Pittore, classe 1965, nato a Viterbo, Elvio Chiricozzi ha iniziato ad esporre prestissimo, ancora studente all'Accademia di Belle Arti. L’idea alla base del suo lavoro è il legame forte, continuo, quasi automatico, con la poesia. Chiricozzi ama il testo poetico e lo rende parte fondamentale della sua arte, fonte di ispirazione in un dialogo incessante. Questo dialogo esce dalla tela dipinta e si estende nei luoghi fisici. Il lavoro pittorico assume una terza dimensione, la pittura è così avvolgente da creare volumi che invadono lo spazio, se ne appropriano, fino a coinvolgere l’ambiente e lo stesso spettatore. L’ultima sua mostra, intitolata “Ciò che non muta” da un verso di Mariangela Gualtieri, poetessa contemporanea, è un intenso racconto di questo universo di immagini e di sensazioni, di quell’attimo in cui si prova un’emozione, lo stupore infinito, lo spettacolo della vita, la linea di confine dove si incontrano gli estremi. Un viaggio in questo mondo di immagini delicate e leggere come ali di uccello, eppure forti e potenti come una tempesta improvvisa.