Carioca di nascita, laureata in Economia e Storia, inizia la sua attività di artista a Rio de Janeiro, frequentando la Scuola di Arti Visive Parque Lage, e successivamente, alla fine degli anni ’90, si trasferisce a Roma, dove segue la Scuola di Arte Ornamentale e la Scuola Porta Blu. Vive e lavora a Roma.
La tecnica utilizzata dall’Artista è il collage, realizzato principalmente con carta di recupero di riviste e giornali, a cui viene data nuova vita, sotto forma di tasselli abilmente modellati dalle sue mani.
Le sue opere sono realizzate in un gioco di materializzazione/smaterializzazione all’interno di processi che possono essere definiti plasticopittorici. Flaminia, infatti, si muove con disinvoltura sul terreno di una tradizione visiva di natura informale, creando tele di derivazione materica in cui la carta delle riviste è utilizzata come le tessere di un mosaico. Stesi e modulati come materia, i piccoli tasselli emergono dalla superficie allentando il confine tra immagine bidimensionale e immagine plastica, sospesi tra pittura e pratica scultorea.
Quello che si manifesta all’interno delle sue opere è quindi un gioco di contrasti: tra colore e colore, colore e materia, tra la tela liscia monocroma ed il volume, la fisicità, la presenza della carta che si fa forma, massa, ma che rimane pur sempre astratta, nella sua essenzialità.
Negli ultimi dieci anni ha esposto in diverse città, in Italia e all’estero, come Roma, Milano, Capri, Lucca, Faenza, Londra e Istanbul.