Giulia e Karolina Lusikova in mostra a Roma | Artribune

Un lavoro a quattro mani: madre e figlia si interrogano sul complesso legame tra scienza e arte. Un dialogo possibile, che dalla cultura medievale approda fino a oggi. L’esito: pagine dipinte, sospese fra realtà e immaginazione.Scritto da Fabio Petrelli | lunedì, 25 aprile 2016 · 0 Giulia e Karolina Lusikova, Utopie ElettrichePaiono, le opere di Giulia e Karolina Lusikova (madre e figlia, nate a Minsk, classe 1967 e 1987), delle delicate pagine di libri miniati medievali, come quello del IX secolo dell’Archivio della Badia di Montecassino, proiettate però nella contemporaneità, dove in uno spazio smembrato coabitano fluttuanti forme geometriche, diciture arcane e colori. Si generano, così, nuove alchimie, frutto di un’analisi calibrata sui processi fisici e scientifici che della seconda metà del XX secolo si sono poi riverberati fino a oggi. Queste superfici cartacee dipinte a quattro mani, sagomate, sospese e ritagliate, sono delle utopie vitree, che esprimono, in una sintesi estrema, l’eterogeneità tra il pensiero scientifico e l’arte come espressione dell’io più profondo. I tracciati cromatici, evocano, qui, le foreste surreali di Max Ernst, liberati però dal peso fisico, per evaporarsi in puro colore. Misteriosissimi percorsi in cui si evoca anche il concetto del tempo come alterità metafisica.

Fabio Petrelli

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