Due isole, due vulcani, due mondi culturali che si fronteggiano e si intrecciano: l’Etna e il Fuji. Attorno a questa duplice geografia, reale e simbolica, si sviluppa l’incontro Storie di due vulcani, un dialogo aperto con Salvatore Pulvirenti, artista che da anni vive e crea fra Sicilia e Giappone, lasciando che queste due forze geologiche e culturali plasmino il suo immaginario visivo.
L’evento nasce in occasione della mostra Sotto il vulcano, in cui Pulvirenti presenta un nucleo di opere realizzate appositamente per questa esposizione. Come osserva Tito Marci, le nuove tele rivelano “colori che accecano, che allertano i sensi fino alla loro esasperazione – riflessi di luce assoluta, di tragica gioia siciliana – sospesi nell’astratta definizione dei segni che compongono lo spazio pittorico”, in un equilibrio vibrante tra apparizione e simbolo.
Nel corso dell’incontro, moderato da Massimo Scaringella, Pulvirenti ripercorre la propria esperienza artistica e biografica, attraversata dal movimento continuo fra due culture che lo abitano profondamente. La Sicilia, con la potenza arcaica dell’Etna, e il Giappone, con l’austera perfezione del Fuji-yama, diventano così poli di un unico viaggio creativo, nel quale tradizione, memoria e astrazione si ricombinano in una sintesi personale e riconoscibile.
Storie di due vulcani è quindi un’occasione per ascoltare e comprendere da vicino la pratica di un artista che ha saputo trasformare il dualismo geografico in un territorio interiore, un luogo di continua generazione di forme, colori ed energie. Un racconto che parte dalla superficie – dalla materia e dalla luce – per sprofondare nel loro contrario: quel “nulla” che ogni rappresentazione custodisce e al quale, in fondo, ogni immagine allude.
Un incontro per esplorare un’arte che nasce dal fuoco, dal viaggio e dalla distanza, e che continua a muoversi come una colata in trasformazione, tra due vulcani e due mondi.