L’installazione ‘foglie nel vento’ è composta da un muro bianco e da quarantacinque foglie, tutte di forma e dimensioni differenti, così come diversa è la loro provenienza. Le foglie, poste l’una accanto all’altra, sono realizzate in gesso e resina e tutte di colore bianco per sottolinearne l’omogeneità nella loro diversità. La vicinanza delle foglie è casuale e provvisoria. Quando arriverà il vento spargerà le foglie ognuna in un’altra collocazione.
La foglia simboleggia l’ineluttabilità del cambiamento e del rinnovamento. Le foglie hanno poteri curativi e protettivi. Le foglie, di questa installazione, siamo noi esseri umani, tutti diversi, vicini ma in balìa del vento della vita che ci porta in posti a noi sconosciuti.
Il muro bianco è il luogo dove idealmente viviamo e rappresenta il nostro destino invisibile: assume spessore e materia attraverso le foglie che sembrano emergere. Il muro, dove temporaneamente siamo appesi, sottintende per le foglie il dato casuale del trovarsi in un punto piuttosto che in un altro. Ad essere raffigurato è un luogo mentale per descrivere l’incertezza del destino degli esseri umani. “Il bianco ci colpisce come un grande silenzio che ci sembra assoluto” scriveva Kandinskij. Il bianco come astrazione e sottrazione. Bianco è il muro e bianche sono le foglie, diverse nella forma, come una storia di destini e silenzi differenti. La certezza di trovarsi a lungo in un posto custodito o in una situazione confortevole non esiste. Noi tutti, nel tempo che ci è dato vivere, come le foglie, viaggiamo nel mondo indipendentemente dalla nostra volontà. Cerchiamo di controllare e scegliere il nostro viaggio ma, forze più grandi di noi, stabiliscono il nostro percorso.
L’artista Micaela Legnaioli vuole far riflettere sul fatto involontario e l’accidentalità del trovarsi in un determinato luogo a causa dell’imprevedibilità della vita che, come il vento con le foglie, scompagina, sposta e rimescola decidendo il destino di ognuno.
Micaela classe 1970 è nata a New Delhi in India ed ha vissuto in numerosi Paesi europei e sudamericani per poi stabilirsi, nell’ultimo decennio, a Roma. L’installazione “Foglie nel Vento” assume il senso di una riflessione sul suo percorso esistenziale che l’ha vista vivere in differenti città del mondo. L’artista nel corso degli anni, si è applicata nelle differenti tecniche pittura, scultura e ceramica. La sua ricerca artistica si è sempre concentrata sull’identità dei singoli e nella coppia e sulle tracce che ogni essere umano lascia più o meno volontariamente. La sua è una ricerca intellettuale e materica che dall’impronta fisica digitale delle Tracce, passando per la raffigurazione simbolica dei ritratti dei personaggi più noti della storia dell’Occidente incisi su lastre di zinco e rame, contempla ora con l’installazione site-specific “Foglie nel Vento” la consapevolezza del dato casuale e involontario che può segnare la vita di ognuno. Nello stare fisicamente in un posto piuttosto che in un altro e nell’avere accanto persone/foglie piuttosto che altre. Micaela che ha modellato, inciso e penetrato l’essenza dei suoi personaggi per raffigurarne il valore dell’unicità, volge ora il suo sguardo al destino e al caso per indagare il percorso esistenziale di ognuno. Dall’individuo punta il suo sguardo all’insieme di un gruppo di esseri umani per indagare il percorso esistenziale di ognuno. Sembra volerci dire: siamo differenti, siamo unici, non sempre possiamo scegliere dove essere e chi avere accanto ma non siamo soli. Raggiunge il nocciolo del senso della vita e ha il valore di un abbraccio consolatorio all’umanità.
Sabrina Consolini