Afro, Carla Accardi, Roberto Almagno, Franco Angeli, Tomaso Binga, Giacinto Cerone, Giuseppe Chiari, Pietro Finelli, Myriam Laplante, Mario Merz, Elisa Montessori, Marco Petrella, Piero Pizzi Cannella, Oliviero Rainaldi, Carmine Tornincasa
L’idea, il concetto del “disegno” ha dominato per vari secoli la cultura italiana dal Rinascimento in poi diventando scuola nel resto del mondo.
La padronanza del disegno è stato il pensiero ossessivo per molte generazioni di artisti considerandolo il primo fondamento dell’arte ad essere elevato a principio Universale. Il disegno, spesso, sta alla radice della realizzazione dell’opera d’arte e lo fu in un momento determinante nella cultura italiana del Rinascimento. Accreditato dalla critica come il luogo dove è possibile in modo più evidente osservare il lato ispirato della creatività, è più facile cogliere l’intuizione, slancio, verità che nelle opere poi realizzate. Ma spesso, e molto di più nel nostro tempo contemporaneo, il disegno è stato considerato da molti artisti come opera unica, come vera espressione creativa a cui non è necessario far seguito altro. In cui l’elemento base del foglio di carta, nelle sue molteplici espressioni, ne esalta la componente materica.
Nell'esercizio dell'arte il disegno quindi esalta l'individualità più segreta dell'artista. Funziona con profondità percettibile, le linee e i colori trovano la loro forza vibrante nel foglio candido. E spesso la competenza tecnica dell'artista permette di vedere oltre la linea e di sondare oltre la materia. Una linea che ribalta il reale, ne determina i confini spaziali, sposta l'ombra e la luce, concepisce in modo diverso il colore e la sua assenza. La sua è sia visione che un intervento fisico sulla carta. Mentre per dipingere l’artista deve in qualche modo mantenere una distanza dalla tela e spesso allontanarsi per verificare meglio la tensione dei colori e la prospettiva dell’immagine. Il disegno, per sua natura, richiede una distanza e allo stesso tempo una focalizzazione dello sguardo molto più vicina e costante, quasi assimilata a quando si scrive, in un campo visivo limitato e fisso per catturare tutto nel suo insieme, anche nei disegni complessi e dettagliati. Per questo esaminare un campione di disegni richiede quasi sempre un diverso tipo di attenzione da parte del visitatore rispetto a ciò che richiede un campione pittorico.
Questa mostra “sul disegno” la prima di varie che seguiranno nel prossimo futuro, nasce dal desiderio di far conoscere meglio l’importanza di questa possibilità creativa ad un pubblico più vasto attraverso la loro interpretazione unica e personale della loro ricerca artistica. Ma anche stimolare in questo settore una nuova forma di collezionismo che ultimamente ha perso smalto ma che è fondamentale per conoscere meglio e più intimamente gli artisti a noi più vicini per linguaggio e storia.
Massimo Scaringella